Biografia
Nicola Fantini è nato nel 1962 a Premosello Chiovenda, piccolo centro della Val d'Ossola nel cui ospedale, negli anni '60-'70, nascevano circa 700 bambini l'anno. Di fatto ha vissuto per 37 anni a Omegna, cittadina sul lago d'Orta che ha dato i natali a Gianni Rodari e all'esploratore-pittore Guido Boggiani (anche a Gastone Simoni, eccentrico scrittore "salgariano" di cui quasi nessuno più si ricorda).
Appassionato di fantascienza, comincia a occuparsene professionalmente negli anni '80 come lettore editoriale, traduttore dall'inglese e infine come scrittore. Del 1995 è il romanzo La variabile Berkeley (Editrice Nord, tradotto in Francia presso Fleuve Noir)
Negli anni '90 si dedica a collaborazioni con librerie "normali" e antiquarie, di cui cura anche l'aspetto web, nonché alla catalogazione di biblioteche private.
Nel 1999 si trasferisce a Orta San Giulio, a 11 km di distanza da Omegna.
Per alcuni anni collabora con un'azienda di distribuzione di etichette di musica classica: attività che, oltre a consolidare un'esperienza fieristica in giro per l'Italia, gli offre la possibilità di alimentare la passione per la musica barocca.
Dal 2001 a 2010 trascorre gli inverni a Buenos Aires, punto di partenza per la scoperta e l'esplorazione del Sudamerica e dell'Argentina in particolare. Da qui nasce il reportage Diario argentino (Effigie 2004, scritto in collaborazione con l'amico Antonio Dal Masetto) che racconta, attraverso esperienze personali e cronache giornalistiche, gli anni più duri della crisi.
Se nel 2001 la sua conoscenza dello spagnolo era limitata ai testi delle canzoni degli Inti-Illimani, oggi traduce narrativa anche da questa lingua (nelle sue varianti sudamericane).
Nel 2008 pubblica presso Barbera il romanzo storico-gotico La setta delle catacombe (titolo scelto dall'editore) che ha per protagonisti il pittore Heinrich Füssli e la vicenda dell'oscura morte di Johann Joachim Winkelmann (uscito in Spagna da Algaida).
Negli ultimi anni, per spezzare i rigori del lungo inverno cusiano, ha imparato a apprezzare il tepore e la calma di Lisbona.
Nonostante i continui spostamenti, non abbandona mai il rifugio del suo piccolo lago. Nostra Signora degli scorpioni (Sellerio 2014) - il romanzo scritto in collaborazione con la moglie, Laura Pariani - è per lui un omaggio al microcosmo ortese, "luogo che capisci solo quando ci vivi".
Nella novella Sotto la sua mano, Piero Chiara scrive: "... e mi era sembrato tale personaggio da meritare altre visite, in quella sua casa dove da un finestrino di fianco alla scrivania si vedeva una discesa di tetti fino al lago immobile, e alta sulle acque, l'isola di San Giulio". Quel finestrino si trova a meno di cinque metri dallo studiolo dove è nato Nostra Signora degli scorpioni.